Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/71

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405Dai capelli nerissimi pendendo
Armonïosi, come quei che scote
Dalle piante d’Eliso aura perenne,
Ricevean dalla danza e moto e suono
E ad ogni scossa tintinnian giocondi
410Quasi de’ loro piè fosser la voce.
Si rimossero alfin le danzatrici
Dalle carole e stettero legate
D’alterno amplesso; subitana intanto
Procedea dall’aperta aura degli orti
415Mista al sospir de’ fiori una melode
Che risonando armonïosa e chiara
Emergere parea dalle tranquille
Onde d’un lago; e quando era vicino
Al chiuder delle note il bel concento,
420D’infra quel vario tintinnìo di corde
E quel di voci giovinette e grate
Gentil cantare uscian queste parole
Di tutto il fuoco dell’amore impresse:

Havvi uno spirto che del suo divino
     425Sospiro e terra e ciel scalda ed accende;
     Quando la guancia splende
     Nel suo rossor, lo spirito è vicino;
     Quando incontransi i labbri in bacio ardente
     Allora.... oh! allor lo spirito è presente!