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Pagina:Moore - Il profeta velato, Torino, 1838.djvu/92

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De’ sonagli che scotono incedendo
35Lentamente i camei, mentre cantando
Li sospingono avanti i condottieri;
E un suon d’armi percosse, un agitarsi
Di mille e mille banderuole al vento;
Un’armonia guerresca, un cupo e grave
40Di tamburi frastuono e di timballi;
O, se questi son muti, un più pacato
Suonar di corno e di liuto a cui
Lontan lontan dell’abissine squille
L’aquilino risponde aspro concento.
     45Chi questa poderosa oste conduce? —
Chiedete «chi?» nè ravvisate erette
Sulla tenda regal quelle bandiere
D’un oscuro color, la Notte e l’Ombra?
Queste son le temute e glorïose
50Insegne del califfo; — egli sedeva
Nel suo palagio, allor che subitano
Lo riscosse il rumor delle vicine
Armi e dell’oste che sfidando Islamo
Traea contr’esso il menzogner profeta.
55Benchè la guerra, che co’ Greci egli ebbe,
Stanchi avesse i suoi prodi, e riposata
Vita in regno di pace or si godesse
All’ombra di sua reggia il gran Califfo,