Pagina:Moro - Le lettere di Aldo Moro dalla prigionia alla storia, Mura, Roma 2013.djvu/37

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immaginato nella prima lettera a Cossiga, con la pubblicazione della quale quel confine fu invece frantumato.

Ciascuno di questi testi, come si vede, ha un suo specifico proprio, legato al destinatario, al momento, al livello nel quale si situava la comunicazione, ma nessuno di essi può essere analizzato da solo. L’intero corpus da ricostituire è l’osservatorio che consente di comprendere questo snodo decisivo della storia italiana. Tutelare queste fonti, compreso l’intero fondo della Corte d’Assise, caratterizzate da quantità e complessità inconsuete anche per un patrimonio documentario come quello italiano1, è compito della nostra Amministrazione archivistica, una competenza da cui la crescita culturale del Paese non può prescindere.

È in una delle lettere a Zaccagnini qui pubblicate (n. 3, f. 8) che Moro scrive l’esortazione scelta come titolo di questo volume: Siate indipendenti. Non guardate al domani, ma al dopo domani. È idea naturale alla logica di uno statista quel pensare al dopodomani, ma associata alla ricerca dell’indipendenza può presentarsi come una felice indicazione anche per il lavoro degli storici che lavorano oggi, nel tempo in cui siamo noi ad abitare quel suo “dopo domani”.

  1. I procedimenti della sola Corte d’Assise di Roma per gli anni 1972-92, testimonianze fondamentali del secondo Novecento italiano, hanno una consistenza pari a un chilometro lineare.