Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/146

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morte gli elementi organici muoiono tutti ad un tratto e simultaneamente; si sono visti crescere capelli, barba, unghie per qualche ora dopo l’esalazione dell’ultimo respiro; anzi, in certi casi le ossidazioni e combustioni vitali si perseguono così che nel cadavere si nota un aumento della temperatura. Il solo segno sicuro della vera morte (dopo che si è studiato per secoli questo inquietante problema) vien dato dalla putrefazione, che però non impegna subito ed egualmente tutte le cellule del corpo, come dimostrò Arrigo Tamassia. Con la imbalsamazione gli antichi Egizî e Peruviani hanno prolungata per secoli la permanenza non solo delle forme, ma pur anco delle strutture vitali, sebben private del loro requisito caratteristico, la funzione della Vita; orbene, in generale la fisonomia di quei morti perpetuati è serena e calma, come se riposassero: essi non mostrano traccia alcuna della presupposta lotta per non morire.

Qui si entra in un dominio oscurissimo della Psicologia, anzi di tutto il Sapere umano: ci si trova dinanzi all’enigma, per ora insoluto e forse insolubile, della “Coscienza„. Non se ne può dir altro in questo luogo, se non che quella “psiche„ che avvertiamo in noi stessi, su cui rivolgiamo il lavoro analitico di introspezione, che accompagna l’attività ce-