Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/274

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designato questa forma di soccorso materiale come “carità suprema„; ma noi abbiamo già veduto, che per far superare quel momento o periodo di disperazione il soccorso può e deve, almeno in principio, essere prestato in forma puramente morale: — confortare il paziente, consolarlo con dimostrazioni di calda simpatia, suggerirgli forza d’animo; — solo quando questi mezzi morali si dimostrassero affatto insufficienti, perchè il dolore di certi mali non si vince purtroppo con nessuna psicoterapia, si potrà ricorrere alla diminuzione o soppressione artificiale della sensibilità. Nè la Morale, nè la Fede possono condannare questo uso, anche spinto agli estremi limiti, dei farmaci sedativi e narcotici: l’averli scoperti non è fra le minori conquiste della intelligenza umana. E già un istinto naturale porta molti animali alla ricerca di erbe o di mezzi meccanici atti a lenire le loro sofferenze, come altri ne induce alla mutua difesa ed alla più commovente assistenza verso i loro compagni in pericolo di vita o per aggressione di nemici, o per accidenti improvvisi. Le opere di Houzeau, di Brehm, di Romanes (cito le più popolari) stanno là ad attestare che qualora l’Uomo negasse al suo simile un adeguato soccorso di opera e di sentimento nel caso di una disgrazia, scenderebbe sotto il livello della bestia: ed è già da arrossire che egli vi scenda nelle raffinatezze intelligenti e premeditate della sua crudeltà.