Pagina:Morselli - L'uccisione pietosa (L'eutanasia), Torino, Bocca, 1928.djvu/275

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Ecco perchè l’omicidio, comunque sia motivato, non può trovare favore nè assenso, almeno in forma assoluta e legale, presso quanti sperano dalla Civiltà un progressivo miglioramento dei nostri ideali di Vita sociale! Noi speriamo che coll’educazione delle masse (ahimè, così suggestionabili anche nel male!) si svolga un sentimento sempre più vivo di solidarietà gregaria, si rinsaldi in fondo al cuore umano quel grande principio della mutua responsabilità, senza del quale è vano attendersi lo sviluppo di una Morale vieppiù alta.

Intanto una forte opposizione viene dalla Fede. Io non ho intenzione di trattare l’argomento sotto l’aspetto religioso, ma neanche intendo di poter passare sotto silenzio un lato così importante per i più. Ricorderò che un medico distinto, fervido e sincero credente, il dott. Guermonprez, si è dichiarato assolutamente contrario anche per motivi cattolici. Egli ricorda il precetto “Non uccidere„ della Legge Mosaico-cristiana, precetto che secondo lui si attaglia anche al suicidio; ripete con Paolo Bert, che pure era un libero pensatore, l’altra regola umana che “Contro i deboli, non si ha altro diritto che la carità„; cita molti argomenti teologici da un’autorità competente, il Padre Agostino Lehmkuhl, e finisce con sostenere che il medico commetterebbe una grave colpa se affrettasse la morte di un suo cliente in condizioni disperate, e anche se lo assopisse con sostanze