Pagina:Mozzoni - Del voto politico delle donne, Venezia, Visentini, 1877.djvu/34

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alla sinistra, poichè da lei sola, che ammette il principio, può partire, e parte, questa paurosa, illogica e vaga obiezione.

Che cosa è l’opportunità? Quali ne sono i caratteri? Come l’accertate voi?

Per me, l’opportunità è un concorso di circostanze omogenee o compatibili con l’affermazione dell’oggetto che si considera. – E che cosa vedete voi quì dentro che sia inconciliabile col voto politico della donna? Le circostanze omogenee in questo caso sono, il trovarsi in esse i requisiti che si esigono dagli elettori, la possibilità di seguire nella scarsa misura convenevole gli avvenimenti politici, interessi e bisogni da guarentire, la possibilità materiale di compiere l’atto del voto. – Ora quale di queste condizioni manca alla donna?

Io temo piuttosto, e ve ne preparo fatte tutte le mie scuse, che l’inopportunità sia tutta nelle disposizioni dell’animo vostro, o nel non esservi abbastanza convinti dell’identità dei principî che reggono le sorti umane in ambo i termini della specie. Deplorabile incoerenza che vorrei tutta attribuire a deficenza d’intelletto anzichè a bassi e privati moventi!

So infatti che i re non hanno mai riconosciuto l’opportunità delle repubbliche ed i papi non hanno mai creduto un momento alla opportunità del libero esame. Ma re e papi tengono le radici nella tradizione ed in un ordine di idee assoluto immutabile. Il loro non possumus è la resistenza della logica. Ma voi con quale diritto e con quale logica respingete la conseguenza di idee che sono la ragione dell’essere vostro?

«Voi circuite il mare e la terra per fare un proselite, sclamava Cristo, indignato della doppiezza dei Farisei, e quando l’avete trovato ne fate un figliuol della Geenna peggio di voi, giacchè la vostra gloria cercate e non la salute degli uomini. Guai a voi, ipocriti, perchè il regno di Dio si avvicina!»

Voi, democratici, udiste le grida di dolore dei negri, voi