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nente politica di una donna, e che è oggi stesso degnamente rappresentata da un’altra donna, non s’è ancora determinata ad assicurare al sesso delle condizioni giuridiche che siano meglio in armonia collo sviluppo morale e materiale nella nazione, e così via dicendo: sempre vedrassi il fatto giacersi impotente ed isterilito, se il pensiero filosofico e la scientifica dimostrazione non s’incaricano di svolgerne i germi e fecondarli — E la ragione è evidente: nessun interesse e nessun pregiudizio è mai salito in furore di suicidio, ma furono gradatamente costretti a ceder terreno dalla forza della ragion progressiva, che prevede il fatto, ed accaduto lo appoggia.
E questo è ciò che potentemente fecero le dottrine a cui accennavamo, che conversero sulle condizioni della donna le considerazioni delle scienze naturali e filosofiche, economiche e legislative.
Già vedemmo dalla copiosa serie di nomi, che la donna consegna alla storia del pensiero e dell’arte, come la scienza l’abbia già emancipata dal plateale pedantismo personificato da Molière nel suo Crysale quando gli faceva dire:
«Nos pères sur ce point etaient gens bien sensés
Quì dìsaient qu’une femme en sait toujours assez» |
Dalle tracce luminose e profonde ch’ella lasciò nella politica, siamo in diritto d’inferirne, che il