Pagina:Muratori-Cristianesimo Felice-vol 2-1752.djvu/7

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fininga. Ma che è mai quello? Senza volet‘anche mettere in' conto il confelî fàrfi. da’ medeflmìProtefianti , che le Genie, da loro alfegnate p‘er quefio devol fine , fervono per 10v più a raL legni; la cucina de’lor Mlnifiri , enon .giàa 91:21er dall'Idolatria gl‘Infcdeli, lì rìfponde: Che non v’ hà Città" ve- r'una‘îde’ Pot’entati Cattolici , pofia nella Indie d’ Occidente e d’Oriente, dove con più fetvorc e- fortunanon attan‘dano i {acri Minifiri a 'ridurre . quanti mai pofiono. Idolatri alla co- gnizione del Vero Dio , e della Chie- i'a piantata da lui. .' Quito nondime- no. è.un nulla in para one del "-tanto b di più ‘, che op’era la hiefa Cattòlì. ‘ ca , per propagàte' fra gl’ Infedeli. il Regno..di Dio; Mbflrino, {et-pofîono, i-Brote’fiaziti,-chì di ;.loro fi fiudìi di predicare il Van elo fuoriîx‘dcai pio- cioli .loro nidi ,- cîli.’ E. porti .inìmezzo a iBarbarì ,r per. guadagna: l’Animefld‘ cflì, non perdonando a fatichc‘eèflem ti , aîpcrìcoli infiniti -,_ed efponcndo anche le lor vltealle .freccie e mar-

ze di quelle fèroc'r- Nazioni-.-. Qxcflo
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