Pagina:Naunia descritta viaggiatore.djvu/71

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mento. Dall’estero si ritira olio, riso, granturco, vino, panni, tele, stoffe e merci coloniali.

Le siepi de’ campi e de’ prati son nella Naunia quasi da per tutto vive; e ancorchè sieno trascurate anzi che no, pure dilettano assai in primavera coll’odore e colla vaghezza de’ fiori, e la state e l’autunno colla varietà delle frutta. Elle sono composte per lo più di crespino, di pruno selvatico, di ligustro, di lazzeruolo ossiacanta (amperlar, che dà il pan d’ors), di più specie di rovo e di avellani; e tra questi arbusti cresce la primoletta, la viola, la camomilla, il millefoglio, la malva, l’origano.

Le trote, i temoli, i barbii del Noce e de’ suoi tributari, nonchè i salmerini, lodati da Valmont de Bomare, sono, già lo accennammo, di eccellente qualità. Vi si fa caccia l’autunno di saporiti uccelletti con lacci, con reti, colla pania; collo scoppietto si uccidono quaglie, pernici, beccaccie, gal-