Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/26

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12 addio!


Aveva quasi dimenticato il nome del marchese Lit*** quando uno dei miei poveri venne a raccomandare un suo figliuolo per una supplica al ministro. Gli risposi che non conoscevo alcuno ed egli mi citò il marchese come persona autorevolissima, il cui appoggio sarebbe stato oltremodo prezioso.

Quantunque il marchese non fosse de’ miei amici, capii che era cosa facilissima fargli pervenire un cenno della supplica. Proprio in quel momento capitò la principessa e mi parve occasione favorevole per il mio protetto.

— Siete fortunata, io devo recarmi da Lit*** — disse la principessa — parlerò subito di questo affare; ma... potreste venire anche voi, — è forse meglio.

— Permettetemi di non crederlo; io sono affatto sconosciuta al marchese.

— Ragione di più. Si tende sempre più o meno all’ignoto, il marchese non saprà resistere ad una X così seducente.

— Ma, cara signora volete che io mi presenti a un uomo che non conosco, per chiedergli un favore?