Pagina:Neera - Addio, Firenze, Paggi, 1897.djvu/27

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addio! 13


— Timidezza da collegiale. Oramai le collette e le fiere di beneficenza hanno reso comuni le visite dalle donne agli uomini. — Notate che noi ci rechiamo al Ministero degli Interni, terreno neutrale, sale d’ufficio, un luogo pubblico infine. Fate conto che siamo due patronesse del baliatico, e che prendiamo d’assalto il marchese nelle sue trincere di diplomatico per portargli via venti lire. Andiamo, decidetevi, — la mia carrozza è abbasso; fra mezz’ora siete di ritorno.

Duravo fatica a risolvermi, ma entrò il colonnello e la principessa colla sua loquela se ne fece un alleato.

Non potevo più rifiutare. Gettai in testa un velo, lo fermai con una viola, e mi dichiarai pronta.

— Nessuno dirà che ti rovini per il lusso! — esclamò mio marito vedendomi così dimessa.

— Vo a fare l’avvocato dei poveri, — risposi sorridendo.

Il marchese ci ricevette in un salotto semplice e severo; egli scriveva, quando entrammo annunciate da un domestico d’ufficio.