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Pagina:Neera - L'amuleto.djvu/125

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120 l'amuleto


Mi alzai, ricaddi, posi la mia testa infuocata sul gradino della scala, invocai Dio, invocai la morte.... poi non seppi più nulla finchè mi trovai fra le braccia di Pietro e di Orsola che mi ricondussero di sopra, inerte e docile come una bambina e mi posero a letto.

Essi svegliandosi nella furia dell’uragano erano discesi per vedere se tutti i vetri fossero assicurati e trovandomi svenuta ai piedi della scala immaginarono che fossi discesa per lo stesso motivo, e che un malore m’avesse côlta.... Poveri vecchietti cari! Poveri vecchi che mi volevano tanto bene!

Tutta notte vegliai prestando l’orecchio al vento che non ebbe mai posa tutta notte — e sempre con quella impressione di dolore, di colpo portato in pieno petto. Avevo un bisogno irresistibile di piangere e non potevo. L’incanto era rotto. Sei mesi di dol-