Pagina:Neera - La Regaldina, Madella, 1914.djvu/190

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fu uno soloche non si volgesse a guardare il tragico posto dove Matilde era morta — e le due case, la nera dei Regaldi, la bianca di Ippolito ritte sulle due sponde in attitudine di sfida.

Ma la primavera ridente spargeva tutto intorno i suoi colori e i suoi profumi. Nelle acque verdi, scorrenti, con dolce ondulazione, si specchiavano i mandorli fioriti; cantavano le rondini nei vecchi nidi, e sopra e lontano, dietro ai monti, fin dove poteva spingersi lo sguardo, dappertutto il lieto sole di maggio accendeva una scintilla di vita.

— Infine (disse una donna, percorrendo cogli occhi lo spazio, che la separava dalla propria abitazione, dove il marito e i bimbi l’attendevano) infine, che c’è di buono a questo mondo?

— E’ vero (rispose un’altra, la quale, avendo pianto molto, afferrò con riconoscenza questa inaspettata consolazione). Tutti quelli che se ne vanno, stanno meglio di noi.

Acchetata per tal modo la loro sensibilità, le due donne si trovarono sollevate da un gran peso. Altre si unirono subito a loro, aggiungendo ciascuna un commento per provare che la morte non è un male se non per quelli che restano.

Entrarono così nel paese, strette insieme, incoraggiandosi l’un l’altra, finchè si trovarono