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114 la freccia del parto


sembrava doppio, triplo, tagliato da grandi strisce nere; la mano irrigidita trascinava l’ago a stento per uno sforzo supremo della volontà. Se il mondo fosse crollato in quel punto le sarebbe parsa una cosa naturalissima. E a guardarla, tranne un pallore di statua, nulla trapelava dell’interno spasimo.

Non vi sono che le donne per sostenere simili colpi.

Rizzio avrebbe fatto compassione ai sassi. La sua faccia era stravolta, l’occhio smarrito, balbettava come un bambino côlto in fallo. Il suo orgoglio, la sua fierezza, la sua lunga pratica della società, il dominio di sè stesso, che possedeva tanto bene, tutto gli mancò in quel momento. È permesso credere che un desiderio solo galleggiasse nella