Pagina:Neera - La sottana del Diavolo, Milano, Treves, 1912.djvu/19

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la sottana del diavolo 13


sti corrotte. Non capisce nulla lei? Naturale del resto poichè non ebbe.... moglie (stava per dire marito). Dia retta a me che conosco il mondo, che ho viaggiato.... questa è roba del diavolo!

— Uh! Uh! — fece don Assalonne.

— Un onesto sacerdote come è lei non può permettere che le sue pecorelle si dividano il bottino di Berlicche. Del resto che cosa ne farebbero di questi veli e di questi rasi per andare a zappar la terra? Sa che cosa deve fare? Venda tutto. Il denaro non conserva traccia della via per cui è venuto e i poveri di Spadafora ne avranno almeno qualche utile.

Ragionevole era il consiglio, e don Assalonne, che non vedeva l’ora di lavarsene le mani, lo accolse subito. Ci fu qualche difficoltà per sapere a chi vendere una merce così fuori dell’ordinario, ma la signora Radegonda si offerse di farne parola a certe sue conoscenze di città e don Assalonne ordinò all’Agata di tornare a rimettere tutto nelle rispettive scatole e bauli.

— Se ne esco con decoro, — pensò il buon parroco, — faccio una novena a Sant’Antonio.

Chi non si consolava invece di dover rinunciare a tanta grazia di Dio era l’Agata. Ad ogni oggetto che rientrava nelle scatole ella