Pagina:Neera - Teresa.djvu/238

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— Ebbene? Che c'è di interessante? Che cosa guardi?

— Quei fiori. Mi mettono addosso una malinconia strana. Se potessero parlare!

— Eh! certo, se potessero parlare!

Teresina non disse altro, ma pensò:

“Quante memorie: belli e freschi in un giorno di primavera ella forse li colse per ornamento della persona; forse le furono dati; rapiti forse o meglio còlti insieme...” Le venne una tentazione grandissima di prenderli e portarli via. Chi sa in quali mani sarebbero caduti!

— Ecco, — disse la pretora — tutto è finito. Dio solo sa se la povera donna era piú savia o piú matta di noi.

Teresina capì di non poter resistere alla tentazione. Le pareva che la morta, dal fondo della cassa dove stavano coprendola di fiori freschi, gemesse chiedendo i suoi fiorellini appassiti.

Staccò la cornicina e, non vista, la fece scivolare sotto il coperchio del cofano.

— Piangi adesso? Via!

Piangeva veramente, con una commozione in tutte le fibre, esaltata per la storia della Calliope, chiedendosi sommessamente se anche il suo amore finirebbe così.

S’avviarono alla chiesa di San Francesco, che si riempì subito di gente.