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ste da camera color perla e i biondi capelli diffusi rattenuti appena da un nastro azzurro, osservò con meraviglia la faccia sbattuta della baronessa, e chinandosi all’orecchio di Luigi, susurrò:
— Non ti pare che la zia sia un po’ invecchiata?
*
Ma alla fine, Luigi amava o non amava Cristina?
Io vi confesserò, lettrice, che mi aspettavo questa domanda, e aspettandola vi mulinai sopra lungamente una risposta che potesse appagare la vostra legittima curiosità.
Oimè, io sono a corto d’argomenti, e mi trovo impacciato nel mezzo di questo cuore umano, sempre vario alla superficie, sempre eguale nel fondo.
Ci vorrebbe un metafisico tedesco per isvolgervi l’analisi psicologica di questo viscere interessante, e provarvi che dato A × B ne segue per logica deduzione C.
Io ho conosciuto Luigi. Era un giovane piuttosto chiuso, e se volete che mi serva per lui di una regola generale, dirò che apparteneva fisicamente alla categoria dei nervosi-linfatici; moralmente, a quella degli idealisti.