Pagina:Neera - Vecchie catene, Milano, Brigola, 1878.djvu/77

Da Wikisource.

— 71 —


La sua mesta infanzia, le letture ascetiche, le fantasticherie solitarie, le lunghe veglie, gli studii precoci, tutto il genere di vita condotto fino ai diciotto anni avrà contribuito moltissimo a renderlo un sognatore piuttosto che un soldato; ma io ritengo (poichè sono materialista, e la combinazione delle molecole mi persuade più che la teoria delle anime) che messo a scuola da Bonaparte o da Cambronne, sarebbe nondimeno riuscito una raffazzonatura di Jacopo Ortis — senza le sue smanie, senza i suoi ardori, ma con tutte le suo utopie e le sue debolezze.

Sul primo limite della gioventù, proprio quando il cuore esuberante trabocca in calde aspirazioni, quando la mente come vergine cristallo non ha ancora riflesso nessuna immagine e il prisma iridescente dell’amore vi condensa fasci di luce, incontrò allora quella donna dalla bellezza procace, dalla volontà energica, e fu suo — suo perchè giovane, suo perchè debole, suo perchè nè una madre nè una sorella vegliavano su di lui, ed egli aveva bisogno di essere amato.

Luigi si abbandonò interamente, completamente, come fanno le nature deboli ed infingarde — questi erano appunto i difetti del suo carattere. La sommissione non gli pesava; si addormentò sotto il giogo dorato, e i suoi sogni continuarono meglio; la realtà