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quella prima rocca si vede sostentata in una conchillia aperta da duoi tritoni, benissime lavorati d'argento. Ci erano anche due bellissime figurine lavorate in avorio da un certo Fiammingo, doppo il dissegno di P. Cortona, rappresentante la justitia abbracciata dalla pace, non si poteva vedere cosa più bella; ci era anche una Venere del medesimo. Le quattro muraglie erano revestite da basso ad alto de bellissimi quadri de primi Maestri, come di Rafaello, Leonardo da Vinci, ed Andrea del Sarto et.

Il quadro sbozzato di Leonardo da Vinci doppo il suo Gruppo combattente (del quale tengo il dissegno) ci era à vedere, ma non era ancora che mezzo schizzato. Poi se n'andassimo à vedere

una Sala Grande (stanza sesta) ove se vedevano 133 Ritratti de primi pittori fatti da loro medesimi, gli quali tutti facevano bellissima vista. La Sala è fatta in questo luogho da quattr'anni in quà, il pavimento è commesso de differenti marmi, il soffito al mezzo è dipinto dal Dandini, ci sono tre finestre.

Poi contigua è la settima stanza delli porcellini, ove sono 10 armadi di 7 br: d'altezza, tutti dipinti di colore rosso, e gli palchetti sono dorati in faccia. Sono serrati gli porcellini con certi fili d'ottone intrecciati, e della taffetta di color rosso, altrimenti la stanza e bianca con piccoli ornamenti dorati etc.

Le cinque stanze del armario seguitavano poi, ove se considerano molte armature rarissime, come la simitarra di Annibale, l'armatura antica de i Ianizeri, che passava il naso. Il Calamita. Il Scettro di Carlo V. Imagine della cavalla di 10 ½ br: di lunghezza tutta bianca donata dal Duca di Lorrena, Il vestito delli Indiani di penne rosse intrecciate con molta bizzaria, l'Archebugio d'oro, la balestra piccola per tirar agi velenati, la statua equestre del Rè di Spagna di bronzo, donata d'oro a un primo Consigliere d'Espagna. L'Armatura di Carlo V.to. Con molte armature ornate d'oro e di gemme prese anche in quest'ultima guerra da i Turchi, e donati dall'Imperadore, Rè di Pologna, Duca di Lorrena etc. Poi seguita

La stanza decima terza ove si conserva il Ciborio che si fa per la Capella di S. Lorenzo, il quale haveva col dossale à basso incirca 12 br: d'altezza, è fatto com'un Tempio d'Ordine composito, in cui sono storie del Testamento vecchio, commesse di diaspri, adattate le macchie naturali di essi con grand'arte ale parti delle figure, che pajan dipinte, e particolarmente un cenacolo, al quale la lode data da Professori è grandissima; vi son Colonne alte più d'un braccio otto di cristallo di monte (commessa però al primo terzo d'un anello d'oro) ed otto d'agata negra e bianca di Siena con le basi e Capitelli e legature d'oro, ornata di Rubini, Smeraldi, topazzi ed altro simile gioie di primo lustro. Il fregio d'Amatista, del quale anche è il sodo de piedestalli à basso, ed all'intorno