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cedette forse in alcuni luoghi i limiti richiesti, perchè non solo si ricavano dal terreno men granaglie, e men vino, ma ponendo i gelsi troppo vicini si procura agli stessi, e tardo sviluppo, e presta morte. I bachi da seta vengono coltivati esclusivamente da’ villici, ed in particolare dalle donne, fra le quali regna una specie di emulazione, mentre gli uomini si occupano nel levare la foglia dal gelso.

Le granaglie vengono coltivate negli stessi terreni, che sono di gelsi, e di viti piantati; fra esse però viene coltivato con maggior diligenza il grano turco, che il formento; tuttavia sì l’uno, che l’altro non bastano per lo consumo del paese. La coltura dei prati è piuttosto trasandata, ed in relazione de’ campi a grano, e viti coltivati pochi sono i prati.

La cultura de’ fruttici con l'introduzione di scelte qualità tolte dall’istituto agrario di Milano si migliorò solo da qualche tempo, e si vedono comparire a mensa belle, e saporite frutta. Si distingue poi il Trentino per le ciglieggie, per le pere, e per le castagne.

L’orticoltura pure non è trasandata.