Pagina:Nodier - Racconti Fantastici, 1890.djvu/95

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de’ suoi giovani amici, che non si formavano ancora un’idea ben distinta della fortuna di cui gli erano debitori. Essi l’accolsero con tenerezza prima d’aver riepilogato nel loro spirito ciò ch’egli aveva fatto per essi. La buona riconoscenza è come la beneficenza: non conta.

Ebbene! fanciulli, disse loro gaiamente, voi m’avete molto desiderato, poichè è noia anche la scienza; l’ho spesso sentito dire, e vi sono al mondo de’ sapienti che m’hanno disposto a crederlo. Adesso non più studi, non più scienza, non più lavori severi! Del piacere se ve n’ha, dei trastulli, degli spettacoli, delle feste! Zaffiro voi m’insegnerete il passo più alla moda. Signorina, ho l’onore d’invitarvi per la prima contradanza. Mi sono riservato di farvi sapere come voi siate più ricchi che mai. Quel maledetto lago si è ritirato, e il soggiorno di quegli importuni conquistatori decupla la fertilità delle terre. Si sono anche sgombrate le rovine del palazzo, e si è trovato nelle fondamenta un tesoro che ha un valore dieci volte maggiore del palazzo stesso.

— I ladri potrebbero rubarlo, disse Ametista.

— E il lago riguadagnare il terreno perduto! disse Zaffiro.

Il genio aveva perduto le loro ultime parole, o fece mostra di perderle. Egli era nel salone.

— Questo brav’uomo è ben frivolo per un vecchio, disse Zaffiro.

— E ben bestia per un genio, disse Ametista. Egli forse crede ch’io non abbia a finire il vaso di fiori che dipingo per la festa della nonna. Il mio maestro dice che vorrebbe averlo fatto lui e che mai non si è rivaleggiato di più col famoso Rabel.

— Io sarei confuso, buona sorellina, riprese Zaffiro, d’aver qualche vantaggio su te quel giorno, ma spero che ella proverà tanta gioia quanto se ne può avere senza morire, contando le mie sei corone.

Ma perciò bisognerà lavorare ancora, riprese Ametista poichè i tuoi corsi non sono per anco terminati.

— E anche tu bisognerà che lavori per terminare il tuo vaso di fiori, replicò Zaffiro, poichè non è niente affatto finito.

— Tu lavorerai dunque? disse Ametista con voce carezzevole, come se avesse voluto implorare dell’indulgenza per sè stessa.

— Lo credo bene, disse Zaffiro, non vedo alcuna ragione per non lavorare, finchè non saprò tutto.

— Ne abbiamo ancora per lungo tempo, sciamò sua sorella saltellando di gioia. Così dicendo i giovinetti giunsero presso Troppobuona che era felicissima. Zaffiro si avanzò pel primo perchè più risoluto a fine di