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CARLO GASTONE DELLA TORRE DI REZZONICO

Carlo Gastone, conte della Torre di Rezzonico, è quello dei nostri scrittori che ne’ tempi moderni ottenne, dopo Paolo Giovio, la maggiore celebrità. Ebbe i natali in Como nell’agosto del 1742 da Antongioseffo, l’illustre autore delle Disquisizioni pliniane. Diede la prima opera agli studi in patria, indi in Parma. Bello della persona, galante, nobile, ricco, libero, fu colmato di onori ovunque andò. Morto il Frugoni, egli procurò l’edizione delle opere di lui, con qual vantaggio delle lettere ognuno lo sa; e gli succedette come segretario perpetuo dell’academia parmigiana. — Quando improvvisamente — credesi per astio del vescovo Turchi — fu involto a Roma ne’ processi del famoso impostore Cagliostro, sì che il duca di Parma lo privò delle cariche, nè mai più gliele rese, benchè a provare la sua innocenza si facesse fino ordinare cavaliere di Malta, dove non si ricevono che i puri cattolici. Così il preferire il servizio delle corti all’indipendenza che il suo stato gli prometteva, amareggiò la sua vita, che finì in Napoli il 20 giugno 1796. — I suoi lavori sono versi d’occasione, poemetti, discorsi academici, descrizioni di viaggi, frammenti e lettere: le prose sono, le più, scritte di primo getto senza un morso di lima. — S’abbattè egli nel tempo che una scuola prodiga di ampolle e di parole credeva oro certi strani vocaboli di nuovo conio, e sformava gli antichi, toglieva il gonfio, il lezioso in luogo del nobile e dell’ornato. Gastone, tutta cosa del Bettinelli e di Frugoni, idoli allora del Parnaso, come ora ne sono il rifiuto, compose lo stile sull’esempio di loro: felice, se non