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DELLA POPOLAZIONE E GOVERNO ECONOMICO.


Diamo qualche notizia della popolazione, e del governo economico.

       Da ciò nuovi costumi e nuove leggi delle quali Carlo Magno, fondatore del secondo impero d’Occidente fu il possente motore. Le numerose divisioni dì questa corona, le calamità pubbliche e la sopravvenienza del tristo secolo di ferro, resero ndebolito il supremo potere; i più forti si arrogarono non poche prerogative della sovranità, che presto degenerate in oppressioni, sostituirono alla feudalità l’anarchia e la sfrenata licenza. Per la qual cosa l’Italia superiore lacerata e sconvolta da’ più polenti ed ambiziosi per desio di dominio, era preda dell’ignoranza e del disordine; finchè, dopo varie vicende, miseramente combattuta ed afflitta, cadde, per diritto di conquista, in potere degli stranieri. Per le medesime cagioni i Principi della parte meridionale della penisola, resi sempre più deboli ed impotenti, non avendo che una forza precaria e poco sicura, perchè ristretta nelle mani de’ feudatari, non poterono preservare i loro Stati da quegli innumerabili mali che sono la conseguenza delle perturbazioni e de’ politici sconvolgimenti.
       Ciò premesso, volendo accennare le politiche vicende dell’età media e poi moderna, ci è forza rimontare a quelle del regno Gotico e del Ducato Napolitano.
       Regno gotigo. Era Napoli colta, dotta ed industre, come la vedemmo nell’era greca e romana; perocchè la potenza di Roma sempre le fu benigna, non già per la greca origine, avendo vôlto in basso la fortuna di altre illustri città euboiche di queste contrade, sibbene per la eccellenza sua in esercitare le umane discipline. Onde, benchè fosse di città confederata venuta in condizion di colonia, e più tardi, se non del tutto soggetta, pure in alcun modo dipendesse dal consolare della Campania, quando Adriano par-