Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/235

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quello che concerne al ben vivere; avendo circa questo bellissimi statuti.

    ne’ cinque anni del suo reggimento molte leggi emendò, i disordini corresse in alcune istituzioni della milizia e de’ traffichi, principalmente adoperandosi a rimeritare le virtù civili, istituendo un ordine di cavalleria, cui dette il suo nome. Non però di meno avanzavan le profonde piaghe del pubblico erario, le ristorazioni da arrecare nell’ordine delle magistrature per la giustizia che previene e che punisce i delitti, i provvedimenti per la più perfetta amministrazione delle province, le riforme domandate dalla scarsezza e da’ bisogni dell’esercito; avanzavano i sospetti e le paure delle passate calamità; e più di tutto mancava alla nazione quel poter morale e la dignità onde si ha rispetto e considerazione in Europa. A ciò sin dal 1830, quando succedette all’augusto genitore, soccorreva magnanimamente, superando le comuni speranze, Ferdinando II felicemente regnante. Il quale a prescindere dalle virtù che tiene dalla eccelsa sua stirpe, altre come proprie ed innate di lui a preferenza rifulgono, fra le quali la pietà, la clemenza, e la governativa saviezza. Il suo regno è già sì fecondo di memorabili fatti, da formare voluminoso subbietto d’interessantissima storia, sopratutto per l’amore dell’ordine che è stato e sarà sempre il suo direttivo principio, e per quello della prosperità pubblica ch’è lo scopo d’ogni suo desiderio. Imperciocchè, prese appena le redini del governo, sollevando il cuore de’ suoi popoli alle più belle spesperanze, imprese con generosi sforzi a perfezionare l’esercito; migliorare le sorgenti produttrici del nostro fertile suolo; proteggere il commercio e l’industria; far molto più bella la nostra Napoli; multiplicare le opere pubbliche d’ogni sorta ed in ogni parte de’ suoi continentali ed insulari dominii. Allorchè nell’anno 1848 l’Europa centrale per un istante scuolevasi all’urto d’inaspettata sciagura, il regno delle Due Sicilie saldo si tenne come rupe a piè della quale frangesi il flutto della tempesta, che minacciava il sovvertimento dell’ordine politico-sociale. Agli indefessi sforzi del Re fu dovuto il rìpristinamento dell’ordine; l’energica volontà di lui, la grande attitudine e le profonde vedute di questo Principe han ricondotto al vero loro principio gli elementi conservatori del sovrano potere e del riposo de’ popoli.