Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/297

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bertà. Oltre che essendo Camera Imperiale, era luogo immune. E da questo nasce che i territorii in que’ tempi da

    ann. 34.) Erant Diaconiae loca sacra ubi Diaconi Regionari, per singulas urbis regiones residentes, stipem ministrabant aegenis — (Istrum. dell’Arch. della Zecca).
       22. Di Casanova. Era siluato presso il monastero di Monte Vergine, dov’è la porta del convento, vicino all’antico palagio de’ Conti di Marigliano.
       23. Di Fontanula. Era nel vico detto di Mezzocannone, non molto lungi dalla Porta Ventosa. Vogliono che così si chiamasse da una famiglia di tal nome.
       Tutti questi Seggi stavano nel perimetro della città; la quale essendosi ampliata, come abbiamo descritto, s’accrebbero altre due contrade ch’erano i Borghi, come il quartiere di Porto che aveva tre Seggi, e quello di Portanova che ne conteneva altri tre, i quali riuniti a’ ventitrè già indicati, formavano il numero di ventinove, cioè:
       24. Di Porto, perchè quivi era il porto della città, sotto la chiesa di S. Giovanni Maggiore.
       25. Di Aquario, cosi chiamato dall’abbondanza delle acque che scaturiscono in quel luogo, e che vi erano conservate per i bisogni della città, dove è la chiesa di S. Pietro a Fusarello.
       26. De’ Griffi, che stava non molto lungi dal mare, e che era della famiglia Griffa, come risulta da uno istromento del 1417, che serbavasi nell’Archivio della Certosa di S. Martino di Napoli.
       27. Di Porta Nova. Era detto anticamente di porta a mare, da quella che l’era vicino e che menava alla marina. Ma ampliatasi la città, trovossi detto Seggio rinchiuso nelle mura, per cui fu d’uopo aprire in quel sito una nuova porta che fu d’allora in poi chiamata Porta Nova.
       28. Degli Acciapacci, da una nobile famiglia di Sorrento di questo nome, ascritta anche al Seggio di Capuana, e poscia estinta.
       29. De’ Costanzi. L’ultimo finalmente; stava all’uscita del vicolo di questo nome, e fu diroccato per ordine del Vicerè D. Pietro di Toledo per ampliare la pubblica strada.
       Erano i Seggi fabbricati in vicinanza delle porle della città perchè, fra le altre pubbliche cure, avean pur quella di custodirle,

     Celano — Vol. I. 38