Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/299

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Protettore S. Gennaro fu menato da Nola a Pozzuoli per essere martirizzato.

    che vi erano ascritte, più non tenevansi le solite sessioni. E volendo la Regina togliere le disonestà che vi si commettevano, donò il locale al suo Tesoriere Antonello Centonze da Teano che avea la casa d’abitazione sopra del Sedile medesimo.
       Dopo dette tante cose de’ Sedili della nobiltà, e pria di passar a discorrere della loro riduzione, ci si permetta far breve cenno del seggio del Popolo di Napoli, dove, ad usanza degli antichi Greci, diviso da’ nobili, si radunava; a somiglianza del popolo di Roma il cui Foro, secondo Valerio Massimo, era distinto da quello de’ nobili: «Forum nobiliun erat distinctum a Foro Populari» (lib. 9. c. 5.). Chiamavasi quel luogo la Corte Ostilia, dove i Tribuni insiem col popolo per gli affari del pubblico convenivano; da Svetonio detto Popolare: «Quia pars major intra Popularia deciderat».
       Or in qual punto dell’antica città fosse situato il Seggio del Popolo Napolitano fino al tempo del Tutini ignoravasi; aveasi bensì certezza, che fosse nella piazza della Sellaria, la quale circa l’anno 976 fu compresa nel ricinto delle nuove mura della città. Laonde, se pur fosse stato in quel punto, dovè necessariamente dopo quell’anno essere fissato altrove. Nelle più recenti memorie di esso che all’epoca rimontano degli Aragonesi, e specialmente ne’ giornali di Giuliano Passaro, si legge che dello Seggio per ordine di Re Alfonso fu diroccato; e fra l’altro vi si dice: A li x di Dicembre 1456 se ci è abbattuto lo Seggio della Sellaria. Per tradizione a noi venuta, chiamavasi Pittato, per essere di varie pitture abbellito. Il suo stemma era somigliantissimo a quello attualmente usato dalla nostra città, colla sola differenza che, in mezzo del campo bipartito, in luogo della lettera C. eravi la iniziale di Popolo P. e del quale in seguito farem parola. Circa la sua demolizione varie sono le opinioni e discordi. Vorrebbero alcuni esser ciò avvenuto ad istanza di Lucrezia D’Alagni favorita di Re Alfonso, che avendo case al Seggio contigue, voleva tolto quell’ostacolo, per renderle più cospicue. Altri dissero, che lo fu per ampliarsi la strada; e da ultimo narrasi che, venuto il Seggio popolare in odio ad Alfonso, dopo averlo privato del governo economico, volle anche che restasse al suolo adequato.