Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/324

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quadrino si chiama cavallo, per il cavallo che vi si ve-

    Chiesa Cattedrale, benchè vi fosser altre parrocchie, e davasi per l’ordinario agli adulti, essendoci memoria che nella morte del Vescovo Giovanni I (432), un gran numero di neòfiti seguiva il feretro di lui. I fonti maggiori furono costrutti nell’atrio della Cattedrale dal Vescovo Sotero, dopo la prima metà del quinto secolo, e servirono a battezzarvi i soli maschi, allorchè il Vescovo Vincenzo nel secolo appresso eresse il fonte minore per le femmine; di cui rimanci ancora la struttura nella cappella di S. Giovanni a Fonte in S. Restituta, Dopo il Battesimo conferivasi immediatamente agli abluti il Sacramento della Cresima il quale si dava nel luogo detto Consegnatorio: in cui i neòfiti entravano per la porta a destra, e fermatisi davanti al Vescovo, venivan segnati nella fronte col sacro Crisma, e ricevuta la benedizione, uscivan dalla parte sinistra.
       Tra’ più ragguardevoli uffici ecclesiastici era quello de’ diaconi, il quale instituito a tempo degli Apostoli, rifermato al numero settenario dal Concilio di Neocesarea (314), grande o piccola che fosse la città, fu quì con certe norme stabilito nel secolo quarto. Questo nobilissimo uffizio di carità cristiana esercitavasi in un sacro edifizio appellato Diaconia, dove il diacono amministrava e dispensava le volontarie limosine che raccoglievano i suddiaconi dai fedeli, a’ pellegrini, a’ pupilli, alle vedove ed a’ poverelli d’ogni sorta. Alle diaconie era congiunto un ospedale dove curavansi i poveri infermi. Delle nostre diaconie quattro sole rimangono ancor ricordate, e sono quelle di S. Paolo, di S. Andrea a Seggio di Nilo, di S. Giovanni e Paolo, e di S. Gennaro all’Olmo; nella quale ultima ministrò degnamente quel nostro celebre Giovanni Diacono, autor della cronaca de’ Vescovi napolitani, e di altre preziose opere. I Diaconi sceglievansi tra chierici più notevoli per virtù e per dottrina, e tra essi, il più di sovente, il clero ed il popolo proponevano i loro Vescovi.
       Entrato il sesto secolo, la nostra Chiesa cominciò ad avere qualche mutamenti. Venner fuori numerose norme ecclesiastiche intorno a’ dommi e alla disciplina, molti canoni furon formati ne’ Sinodi e ne’ Concili, ne’ quali fu provveduto soprattutto ad ovviare il dissipamento de’ beni di che le chiese cominciavano a farsi ricche.
       Oltre le diaconie eransi fondate in Napoli molte chiesette appel-