Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/35

Da Wikisource.

— 37 —

al Molo, rinchiudendovi molte strade; edificò il Castel nuovo, perchè quel di Capovana, detto Normando non li piaceva, per essere architettato alla Tedesca; ed in questa amplia-

    poli dei tempi suoi. Noi abbiamo di sopra cercato qual fosse questo al tempo de’ Romani, ma non deve credersi, che la nuova città fosse stata nel terzo secolo innanzi l’era volgare precisamente tale quale poscia era, allorchè per l’aggregazione della stessa Palepoli divenne una delle principali città del nostro littorale. Basta soltanto ritenere per fermo, che Napoli, comunque ristretta in più breve perimetro, ivi fosse posta al tempo di cui discorriamo. Alcuni a quell’inde vorrebbero anche dare una forza maggiore di quella che il significato della parola richiede, e lo interpetrano di là, in modo che scrivendo Livio in Roma con quel vocabolo, sarebbe venuto ad indicare il sito di Palepoli dalla parte orientale di Napoli. Ma non pare che debba darsi una tale intelligenza a quello avverbio, non essendovi nel discorso alcuna espressa relazione con altro sito fuori che con Napoli.
       Duabus urbibus populus idem habitabat, e queste parole dello stesso Plinio ci porgono l’opportunità di esaminare, se Palepoli e Napoli fossero state due città affatto distinte tra loro, o due parti di una sola e medesima città. Il V. Sanfelice (Campan. p. 17) crede che un solo ed unico ricinto rinchiudesse l’una e l’altra, e non rinviene alcuna distinzione tra le medesime. Il Rossi per l’opposto (l. c.) dal sopracennato modo di esprimersi dello Storico crede poter arguire, che esse comunque abitate da un istesso popolo, non con un solo ed unico, ma con un diverso e separato reggimento si governassero. Ma nè l’una nè l’altra di queste opinioni può con fondamento ammettersi; imperocchè non pochi contrarii argomenti, e più d’ogni altro il contesto intero del racconto di Livio, che abbiam di sopra riportato, assai chiaramente a nostro giudizio ci dimostrano, che Palepoli e Napoli fossero due parti di una sola città, materialmente distinte tra loro, ed ambedue da proprie mura circondate; onde a buon dritto ciascuna di esse potea chiamarsi città (urbs), formavano nelle pubbliche cose un solo e medesimo Municipio (civitas). Con questa avvertenza, che in Palepoli allora risedeva il Magistrato dell’intera città, ed il comune