Pagina:Notizie del bello, dell'antico, e del curioso della città di Napoli.djvu/63

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di notte, quando le finestre sono adornate da quantità di

    Capuana si appellarono l’Honore e la Virtù. Le leggende a Pontenuovo furono guaste e perdute dal tempo. Così restaron rinchiuse dentro la città la contrada del Lavinaro, nome che trasse dal torrente che le piovane ingrossavano calando dalle colline a borea di Napoli, prima che fossero state mandate per il Ponte-nero; la contrada della Duchesca, così detta da’ giardini che ivi fece Affonso li quando era ancora Duca di Calabria; e la contrada di Carbonara, già piazza delle giostre, e quindi decorata sin da’ tempi di Roberto.
       Ferrante fu il primo che usasse all’opera del fortificare la pietra detta piperno delle lave di Succavo e Pianura; e le murazioni furon condotte da Giulian de Maiano; il quale su l’arco di fuori delle porte effigiò in bassorilievo di marmo la persona del Re a cavallo col motto in testa

    Ferdinandus Rex Nobilissimae Patriae.

    e nel basso scolpì le arme de’ signori aragonesi. Queste gravissime opere costarono la somma di ducati ventottomila quattrocento sessantasei.
       Impedirono la continuazione del recinto aragonese le turbolenze che seguitarono per le nuove guerre che ebbe a sostenere il Re nella famosa congiura de’ baroni, il cui subbietto per eloquenza e sapienza rendette famoso nelle lettere Camillo Porzio, e nell’arte della pittura Pietro e Polito dei Donzello che ne istoriarono a fresco i fatti nelle pareti del palazzo di Poggio-reale.
       Opere Vicereali — Durante il reggimento de’ vicerè accadde in Napoli ciò che in Roma avveniva del governo ecclesiastico rispetto alle opere pubbliche; perocchè siccome in questa città ogni nuovo Pontefice emulando i fatti del predecessore, veniva con le arti celebrando il suo nome, così presso di noi ogni nuovo vicerè non volle comparir da meno di chi tolse il luogo. Molti di essi applicaron la mente ad abbellir la città; ma per ciò che spetta al perimetro di essa, troviamo solo i nomi del Toledo, dell’Alba, del Carpio e del Medina che ebbero diretta intenzione d’ampliare il muro.
       Oltre il pomerio dopo le murazioni reali si formarono de’ nuovi borghi, principalmente agl’Incarnati ora vicoli del Cavalcatoio oltre Porta-Capuana, e dal capo in giù della badia di S. Anto-

     Celano — Vol. I. 9