Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/100

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Entrato ne’ trenta anni, si congiunse in matrimonio con Caterina Massimi, e dopo non molto tempo si trasferì in Teramo. Quivi continuò ad attendere al tranquillo esercizio della sua arte, e venuto al declinare dell’età, passò della presente vita dopo il 1776.

Egli attese principalmente alla pittura storica: si distinguono i suoi dipinti in particolar modo per la somma delicatezza e bellezza delle donne; onde a ragione scrisse il Bonghi, che questo artista aveva il tipo del bello muliebre nella sua fantasia1. Usava ornare di fregi d’oro le sue pitture, ed apporvi il proprio nome. Tra le sue opere bellissimo si tiene un quadretto di un palmo di altezza, rappresentante la più sublime opera della creazione, la parola; nel cui rovescio si legge il nome del pittore scritto così:

liborius grue p.

Questa bellissima dipintura è posseduta dal Bonghi, che l’ha descritta nel seguente modo:

«In un vaghissimo giardino, le cui verdi piante s’indorano ai raggi del primo sole, vedesi la divina figura del Dio Creatore, che la possente destra protende verso il giovane Adamo; e per un atto della sua volontà conferiscegli il dono più prezioso che potesse fargli, quello che lo costituirà signore delle cose create, la parola, sublime attributo dell’uman genere; la parola mirifico magistero che suscita e che disvela il pensiero, e traduce in suoni i sentimenti dell’animo: la parola che sola mancava a far completa la divina

  1. Opera citata, pag. 27.