Pagina:Notizie storiche delle maioliche di Castelli e dei pittori che le illustrarono.djvu/102

Da Wikisource.
 
92
 


In questo bel dipinto del Grue vedesi la doratura adoperata per dar risalto ai tronchi ed alle foglie degli alberi rivolti al sol nascente; sicchè lo effetto che ne proviene al lumeggiare costituisce quasi una tinta novella, a produrre la quale non sarebbero state bastevoli, non dirò già quelle trovate dall’arte ceramica, nemmeno quelle della tavolozza. Il palmistro sopra tutto che qui elevasi tra le altre piante dell’Eden, e par che domini la composizione, è tanto giudiziosamente filettato in oro, che occhio non si stancherebbe mai di riguardarlo1

GRUE SAVERIO.

Nacque Saverio in Napoli nel 1731 da Francesco Grue, che per fuggire l’ira del Marchese della Valle dimorava in quella città, e da Candida Ruggieri napolitana. Era ne’ quattro anni di età, quando venuto a morte il Marchese, il padre il menò seco in Castelli, dove fece istruirlo nelle lettere italiane e latine. Se non che amando egli, più che gli studî severi, la pittura, si pose a seguitare l’esempio e gli ammaestramenti del genitore: il quale essendo giunto a grande eccellenza nel dipingere sulla maiolica, gli aperse tutti i segreti di quest’arte difficilissima.

Entrato appena ne’ quindici anni, le sue pitture fecero presagire quanto valente sarebbe un dì riuscito. Morto in questo tempo il padre, Saverio continuò a per-

  1. Opera citata, pag. 25.