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20 | prologo. |
della sua risurrezione, brontolando che la sposa era brutta perchè natura negò loro la capacità di esser mariti sul serio. Povero ideale sceso agli uffici del mantello di Noé, tolga il senno italiano che Sem e Iafet a forza di trascinarti piamente su tutte le vive libertà del secolo, facciano di te un cencio, spregiato anche dai rigattieri e dai preti!
Il rimedio, lo ammetto, è radicale; ma diceva il Botta, per raddrizzare un arboscello storto non basta costringerlo alla linea verticale, bisogna piegarlo dalla parte opposta; ed a chi ha lo stomaco pieno di schifo per abuso di dolciumi, un po’ di pepe di Caienna glielo accomoda ed un sorso di gin vince più nausee che non faccia il laudano.
Oh, non ci rinfacciate l’Aretino! Non siamo noi che scriveremo la Vita di Maria Vergine e la Parafrasi dei sette salmi penitenziali. Giulio III e Carlo V non penseranno mai a farci cardinali. Ad altri le sacre elocubrazioni e le simpatie della chiesa. È facile inquinare