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44 | prologo. |
santificato dal vostro Stanislao Kostha e chiosato dal vostro Sanchez. Abbiamo un’arte anche noi, ma, come la bocca d’Ezechiele, anche la nostra non rifugge dalle lordure. Siamo chirurghi, non Dame del Sacro Cuore.
Oramai però anche i poveri idealisti l’hanno capita e, disperati del loro avvenire, si danno affatto alla religione che mi pare in brutte acque anche lei. È il destino delle peccatrici che diventano vecchie. E pazienza lodassero l’Altissimo e la morale cattolica, ma si mettono alle pratiche del culto esterno. E pazienza anche questo, ma rubano il mestiere ai carlisti ed alla Gioventù Cattolica. La scolaresca dell’Accademia scientifico-letteraria di Milano, guidata da quel comico perfetto che è Paolo Ferrari, accompagnata da una rappresentanza di altri istituti e da due illustri professori dei quali non ricordo il nome, si recò, in pio pellegrinaggio, alla casa del Manzoni. Uno che pretende di aver fatto parte della spedizione, grida nel giornale (con licenza) del barone Mistrali: