Pagina:Novelle cinesi tolte dal Lung-Tu-Kung-Ngan.djvu/37

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egli profittò del tempo in che si facevano le ultime esequie al defunto suo fratello; e accomodate le cose per modo da cogliere la cognata alla sprovvista, mentre spossata e stanca giaceva in letto, l’assalì entro le cortine della sua camera, e con odiosi abbracciamenti sfogò la sua sozza libidine.

La povera mia figlia, al vedersi coperta d’obbrobrio, per rabbia si recise coi denti la lingua, e vomitando sangue, divorata dal dispetto, in poco d’ora morì.

Le volpi7 stanno in agguato, i cani han già puntata la loro preda: le fanciulle vegliano tutta la notte ansiose e tremanti per così abbominevoli esempi. Le quaglie hanno spiegato il volo, le piche da ogni parte c’invadono: come potranno le donne, per l’avvenire, udir senza offesa l’osceno lor canto? — Ora nelle famiglie ogni discorso di matrimonio sarà come il duetto fra la montagna e il colle; nei pubblici ritrovi ogni trattativa di parentadi sarà come il dialogo fra la muraglia e l’assito8.

Per la donna qualsiasi riparazione è impossibile, poichè solo a prezzo della sua vita ella redime l’onor oltraggiato: contro gli stupri e le stragi dei ribaldi vi è nondimeno un riparo; ma solo pagando il fio dei delitti col sangue una espiazione è possibile.

Pensando in lacrime alla inviolabilità degli ascosi talami, di troppo frequenti macchie veggo offeso e bruttato il candore della donna. Traggansi dunque fiumi d’acque a lavarle; anzi più: nei contaminati penetrali delle famiglie si sollevino i venti e le onde vorticose del re dei fiumi, lo Yang-ze Kiang9.

Vinto come son io dal dolore e dall’ira, la punta smussata del mio pennello10 mal potrebbe, scrivendo, esaurire il soggetto. Nello sporgere accusa al vostro tribunale, domando che, dopo la tortura, le più severe pene della legge sieno inflitte senza indugio al colpevole.»

Intanto Me Ko-sin, essendo venuto a sapere che Kuang-kuo lo aveva accusato al tribunale d’avere a forza sottomessa la cognata a brutali e turpi servizie, stimava che sulla terra