Pagina:Nuovo discorso proemiale letto nell'Accademia di Filosofia Italica (Mamiani).djvu/12

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de’ loro animi abbracciar quasi l’universo, trascinare i destini o far destino la voglia loro e il lor desiderio. S’elli sono dalla fantasia e dall’affetto rapiti, il simile non avviene al restante mondo; e non è opportuno confondere insieme le inclinazioni e l’indoli diversissime tra una ed altra epoca di civiltà. [La scienza e non l’istinto può governare oggi gli uomini.] Corsero tempi, io nol nego, ove l’istinto secreto e, come a dire, profetico delle nazioni era mente e scorta usuale dell’opere, e nulla o ben poco falliva al glorioso segno. Allora alle inchieste vive e angustiose e alla trepida aspettazione dei popoli bastava forse rispondere come l’oracolo delfico a Socrate: in ogni cosa segua il suo genio. Ma nella virilità del consorzio umano, quando gl’istinti sono o freddati o travolti e troppo la natura è dall’arte soprafatta; quando è necessità ed abito universale il molto riflettere sopra sè stesso e calcolare le utilità; quando il progredire medesimo della civiltà e de’ costumi rende complesse, intricate moltiformi ed ambigue tutte le condizioni del viver socievole, quando infine sorge da ogni lato tanta varietà, discrepanza o disproporzione di averi, d’interessi, di pareri e di officii, le nobili aspirazioni al bene e il sentimento vago e involuto della verità, congiunto eziandio con la forza e il coraggio non bastano; o solo bastono per mutare e scomporre, non già per confermare, ricomporre e riedificare; al che si ricerca principalmente o la consumata virtù dell’arte o la luce manifesta e nitida della scienza. [Ella sola precorre il fatto.] Ma l’arte nuda non può e non vale nelle cose nuove e intentate, perchè l’arte è figliuola e non madre dell’esperienza, ed è l’istinto e la pratica stessa, ordinata e sottoposta a governo e freno di regola. Unicamente la ragione e la più alta filosofia precorrono in parte il fatto e ne lo rivelano, pensando e ben divisando le disposizioni e le leggi esemplari di ciò che preesiste e vive in idea. Certo, quanto è più insolita e sconosciuta la via da calcare, tanto più bisognano addottrinate e avvedute le scorte; [E può guidare il mondo alle novità.] e perciò, s’egli è vero che l’umana progenie varca quest’oggi per un oceano pressochè ignoto e osa dire con l’Alighieri: L’acqua che io corro giammai non si corse, gran bisogno è che possa tostamente aggiungere col poeta: Minerva spira e conducemi