Pagina:Nuovo discorso proemiale letto nell'Accademia di Filosofia Italica (Mamiani).djvu/14

Da Wikisource.
 
— 14 —
 


tenace e ossequioso alle sue tradizioni, superbo e lieto della sua pratica abilità coronata mille volte dal successo e dalla fortuna, non ha stimoli nè desiderii per salire più alto alla indagazione delle metafisiche verità. [Scienza Germanica.] Il senno germanico, ben voi lo sapete, ambizioso per opposto di rinvenire una scienza prima e assoluta che sciolga l’enigma eterno dell’ordinatrice ragione dell’universo, parlò parole che spesse fiate al comune buon senso parvero ebbre; e tanto s’alzò ad affacciare l’ultima essenza d’Iddio e della natura che perdè d’occhio questo picciolo mondo e scordò gl’interessi e i negozii de’ suoi minutissimi abitatori.

§ XV. [La caduta d’Italia funesta alla civiltà universale.] Soprachè quante volte torno io col pensiere, altrettante mi confermo in credere che il cadimento d’Italia sia stato in fatto e si rimanga tuttora un grande e lacrimoso infortunio per tutto il genere umano. [Carattere intellettuale italiano acconcissimo alle ristorazioni sociali.] Atteso principalmente che la forma d’animo e d’intelletto sortita dagl’Italiani è acconcissima alle grandi ristaurazioni sociali e politiche, a rispetto, se non altro, dell’opera ideale ed archittetonica che quelle debbe informare e disporre. [Provasi col definire qual opera di ingegno vi occorra.] E veramente necessità prima e condizione fondamentale di simile opera è di sapervi far luogo con giusto assetto e con debita proporzione a tutti gli elementi e principii essenziali ed ingeniti di nostra natura e ad ogni disposizione immutabile e cardinale del viver comune; quindi occorre una vastità maravigliosa di concepire congiunta a più maravigliosa forza e maestria di ordinare ed unificare; quindi bisogna una ragione critica del passato fredda e penetrativa e certa mente presaga e divinatrice del futuro; quindi non possono complire all’uopo le analisi sottilissime, le copiose generalità e le affrettate conclusioni d’oltre Alpe, nè la scienza positiva e pratica d’Inghilterra, nè l’estasi metafisiche dell’Alemagna, ma vi si esige uno stupendo temperamento di astrazione e osservazione, di poesia e dialettica, d’ispirazione e raziocinio, di fantasia e ragione; talchè le storie e le tradizioni sieno sotto i lor veli adocchiate, i sani istinti riconosciuti e purgati, le forze innovatrici alle resistenti contrapposte e con giustezza convenevole bilanciate, scoperto e definito tra le disarmonie un accordo, tra gli