Pagina:Occhi e nasi.djvu/146

Da Wikisource.

— 145 —


— Badate, Vittorio mi farete arrossire, replicò Laura scherzando.

— E pensare che questo tesoro di grazia e di bontà poteva esser mio!... mio, per tutta la vita! Vi rammentate, Laura, di quei tempi felici di una volta?

— Non mi rammento di nulla!

— Come? nemmeno di quella famosa villeggiatura alla Madonna del Lago?...

— Vi ripeto che non mi rammento di nulla, di nulla affatto.

— Possibile?

— Mi rammento soltanto di un proverbio che dice: acqua passata non macina più.

— Ah! Laura mia! i proverbj qualche volta sono crudeli!

— Saranno crudeli, ma qualche volta fanno comodo per troncare i discorsi uggiosi.


*


— E Demetrio che fa? Si mantiene sempre lo stesso? Vi è riuscito ancora di fargli smettere il vizio prosaico di stabaccare dalla mattina alla sera?

— Peggiora ogni giorno di più. Credetelo, che alle volte ci vuole tutta la mia pazienza.

— Dunque non siete felice?

— Felicissima!... Ma!

— C’è un ma....

— Ma conosco molte donne, che debbono essere assai più felici di me.