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Pagina:Odi e inni.djvu/230

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203 note


Presso l’araldo gli pose la cesta e la tavola bella;
presso, la coppa di vino, da berne a seconda del cuore
.

A dir meglio, dunque, vi offro me stesso, qual ch’io sia, perchè attingiate dal mio modesto ingegno “a seconda del cuore„.

A GIORGIO NAVARCO ELLENICO. L’inno fu composto per il fulgido inizio della triste guerra greco-turca. Il principe Giorgio (ora alto commissario in Creta) parve dirigersi con la flotta ellenica a Creta, per isbarcarvi e riunirla all'Ellade.

AD ANTONIO FRATTI. Tutti sanno che questo gentile eroe della mia terra, superstite di altre campagne garibaldine, mori in quella che, per ora, è l’ultima. Morì a Domokòs il 17 maggio del 1897.

Per intendere l’inno bisogna aver presente la battaglia delle Termopile narrata da Erodoto. Troppo segreta erudizione? O allora serrate le scuole, italiani!

PACE! Fu composto per i tristi fatti del maggio del 1898. Il consiglio di perdono e d’oblio non fu ascoltato.

L’inno, stampato, come la maggior parte delle altre poesie comprese in questo volume, nel Marzocco, imperante uno di quelli odiosi, assurdi, funesti stati d’assedio, era preceduto da queste parole che riferisco a memoria:

All’augusta Donna che pianse sulle sventure e pregò per la pacificazione del suo popolo.

In un giorno di quel maggio la regina Margherita fu veduta inginocchiarsi in una chiesa, e piangere e pregare... Nemmen ella fu ascoltata.