Pagina:Opere (Dossi) I.djvu/198

Da Wikisource.

La provvidenza 167 — Fategli agio — suggerì, sottovoce e con pressa, Claudia all’amministratore. Il quale: — Signore — fece — se è per il fitto.... — La faccia di Guido imbragiò: — Grazie! — disse — ma io.... io parto per l’Oceània — e, salutando ancora, sparì. Al «trac» della porta che si chiudeva dietro di lui, rispose una picca violenta nel cuore della ragazza. Ella capì di quale incendio o di quanto avvampasse. Partito Guido, sembrò insieme partito dalle labbra di lei, il sorriso. Claudia lasciò le amiche, i libri, le passeggiate; prese a cibarsi a fregucci, a limarsi neirànima; e, dalla fresca fanciulla a cera spazzata di un tempo, a cambiarsi in una di viso affilato, smorto, balogio. Fu poi, in quel torno, che quello sfasciume di un padre di lei, da un pezzo a se non più vivo, cessò di morirle. Ciò pórsele alquanto sollievo, le disfogò quel lago di làgrime, che dalla partenza di Guido le si era al di dentro ammassato; per la ragione stessa per cui, in piena battaglia, un bravo maggiore mio amico, tòcco leggermente nel naso, diede in quegli urli, i quali, una prima e grave ferita in luogo « meno eminente », gli provocava. E invano, Pietro cugino, commosso allo struggimento di Claudia, cercò a forza di buffonate di ridonarle allegrìa e di rimetterla in carne. Pena gettata il fare da nano, il travestirsi da cuoco, il travestirsi da balia! non otteneva da lei un sorriso, neanche di sprezzo. Ma un dì, il sincerone disse all’affli'tta cugina di avere, in una viuzza perduta, incontrato ancor Guido. E Guido, stavolta non gli avea pur reso il saluto! — O il mio carissimo Pietro! — sciamò la fanciulla con un sospiro di gioja, disincaiitàndosi quasi. E a pranzo mangiò due bistecche. Piàcciavi o no, sentimentali lettrici, stomaco e cuore sono vicini di casa. E qui verrèbbemi il taglio per un sermone circa le gioje morali, le ùniche vere, che la ricchezza potrebbe apportare. Apporta anche fastidi, non dico di no: ma. coinè scrisse un milanese brav’uomo «oirni