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46 Il Giobbe

Visto il duce cadere, alla rinfusa
     Preser la fuga e si sbandâr pe’ campi
     Di Colèiba i seguaci. Il vincitore
     Della fanciulla in traccia ansio si diede.
     890Presso un folto cespuglio ella giacea
     Ne la valle dell’ombra, e a poco a poco
     Le gemea da una piaga ampia la vita:
     Chiara perla parea, che in roseo filo
     Sopra fosco tessuto il guardo attiri
     895Col tremulo candor. Su lei piegossi
     Con fraterno pensiere il giovin prode,
     Le fasciò la ferita, i fuggitivi
     Spiriti le avvivò col fresco umore
     Ch’indi non lungi ad una fonte attinse;
     900Poi con uno dei suoi fatta barella
     Delle mani intrecciate, in dolce guisa
     Ve l’adagiaron sì, ch’ella potesse
     E di questo e di quel reggersi al collo.
     Così, tra lor mutando, ívan per l’alta
     905Notte e il loco deserto: altri nell’armi
     Vigilavan solerti, altri nel pugno
     Crasse faci scoteano e contro a’ sassi
     N’attizzavan la fiamma; a tutti in core
     Sedea la cura dei compagni uccisi.
910Già con trepido vol sorgea cantando
     La lodoletta ad incontrar l’aurora,