Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/134

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126 intorno la vita e le opere di luciano.

stico: filosofico non è, perchè la materia è volgare; artistico non è, perchè è di forma grave e platonica, non altro che un ragionamento serio con poca e sottile ironia. L’unico suo pregio è uno stile lucente, una maniera schietta, la lingua pura: pregio non suo particolare, ma di tutte le altre opere di Luciano. Eppure lo stile manca di quella leggerezza e semplicità che nasce dai pensieri più che dalle parole. E per questo pregio tutto esterno s’ha a dire che sia una scrittura piane egregia? Nè vi trovo alcuna idea o parola che alluda a Marco Aurelio, sì che io possa congetturare, come altri ha fatto, non so su quale argomento, che sia stato composto per pungere lo stoico imperatore. Credo che fu scritto prima del Pescatore e della Vendita, dell’Accusato, e degli altri dialoghi drammatici, appunto allora che Luciano conversava nell’Accademia e nel Liceo. È la prima lancia che ei ruppe contro la filosofia. Ci vedi senza dubbio un uomo ingegnoso, ma che combatte con arme non sua: quando dà di mano all’arte, allora ferisce e vince. L’Ermotimo in una forma platonica racchiude uno scetticismo volgare, ed io non lo tengo dei più fini lavori di Luciano.

LXXII. L’Accusato di due accuse contiene importanti notizie intorno la vita di Luciano, delle quali abbiamo ragionato innanzi; ed è uno dei dialoghi più belli, un quadro di tutto il mondo greco, nel cui centro è Luciano stesso, che osserva quanto gli sta intorno e ride. Tu lo vedi col suo scetticismo religioso e filosofico, col disprezzo che aveva per le inezie rettoriche, e pei dotti vanitosi del suo tempo, rispondere a chi lo accusa, parlare sicuramente di sè, e rovesciare il ranno addosso a chi l’offende. In Atene tutta la greggia degli studianti doveva accusarlo di leggerezza e di mutate opinioni: i retori lo biasimavano di aver lasciata la rettorica, onde