Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/167

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152 intorno la vita e le opere di luciano.

a patti con Prometeo suo nemico, perchè questi gli predice quello che ei non conosce, e gli mette addosso la gran paura di perdere la signoria: si sdegna con Amore che si fa gioco di lui; fanciulleggia con Ganimede; pettegoleggia con Giunone per amore del zanzero; e saputo che Issione gli ha tentata la moglie, con divina tolleranza propone im mezzo di salvare la fama di Giunone, e contentare il povero innamorato. Per fare figliuoli, questi è un padre d’oro, e talvolta fa anche da madre, si sgrava di Minerva facendosi spaccare il capo con una scure, e partorisce Bacco da una coscia. Per generar Ercole, che fu quel gran forzuto, gli bisogna lavorare tre giorni, e il mondo sta per lo spazio di tre giorni all’oscuro, e non se n’accorge. Mercurio suo figliuolo e valletto è un finissimo ladroncello, il quale talvolta stanco di andare su e giù, si discrede con la mamma, e sverta tutte le segrete libidini del padrone. Nè state a credere ad Omero quando racconta della gran forza di Giove, che avria tirata in su una catena cui si fossero appesi tutti gli Dei e la terra tutta ed il mare, perchè Omero stesso dice che tre soli dii, Nettuno, Giunone, e Pallade una volta lo volevano legare, ed ei tremava, e se leti non avesse chiamato in soccorso Briareo, te lo avrebbero legato con tutto il fulmine ed il tuono. Insomma Luciano s’attacca specialmente a Giove, e quando l’ha per mano, ne fa un cencio, e lo strapazza. Nè risparmia gli altri Dei: ora ti rappresenta Ercole ed Esculapio, che si bisticciano villanamente tra loro; ora trafigge Castore e Polluce, coppia di giovanotti scioperati che non fanno, nè sanno far nulla. Motteggia le follie amorose degli altri, e vuol mostrarti che sono come le umane: ti pone innanzi gli occhi Endimione che dorme, e l’amante Luna che tacita gli si avvicina, e ne sente l’ambrosio respiro: ti fa vedere la