Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/42

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34 intorno la vita e le opere di luciano.

da molti che la credettero nociva alla virtù operativa, specialmente i Romani che la conobbero quando ella era giunta a questo termine. A ciò si deve aggiungere che i filosofanti, che avevano la mente fuori del mondo, e non intendevano i bisogni del mondo, prosumevano stoltamente di dare leggi e consigli agli uomini, che ormai ne sapevano più di loro, erano migliori di loro, e non volevano le loro astrazioni. Questa a me pare la cagione per la quale la prima scienza generatrice di tutte le altre fu tanto spregiata e generalmente abborrita dagli uomini discreti di quel tempo. Ella non era più; e noi che da lontano riguardiamo al secondo secolo, vediamo che ella aveva già compiuto il suo primo periodo, e pareva sterile, perchè stava per entrare in un altro momento, per ringiovanire con l’idea cristiana, e rinnovare il mondo.

XX. Fra le tante dottrine filosofiche, tre specialmente erano più sparse nel secondo secolo, l’Epicureismo, lo Stoicismo, e lo Scetticismo: le altre erano ristrette nelle scuole, nei libri, e nelle solitarie speculazioni di pochi studiosi.

La dottrina di Epicuro intesa nel suo più largo senso, come certo l’intendeva il temperatissimo e savio suo fondatore, la dottrina del piacere non pure fisico ma intellettuale e morale come sommo bene dell’uomo, è la dottrina più veramente greca fra tutte le altre, perchè è l’espressione della vita greca, di ciò che i Greci sentivano e facevano; di che Epicuro trovò l’idea principale, e ne formò una dottrina. Ma i puri e nobili godimenti intellettuali e morali non erano per tutti, e chi poteva goderne, li trovava assai scemati per la perduta libertà, il guasto costume, il sentimento religioso distrutto, le arti scadute: i soli godimenti fisici restavano facili e voluti dai principi come stru-