Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/59

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intorno la vita e le opere di luciano. 51

scienza e la religione si sono tanto e vanamente affaticate a sciogliere, per lui è sciolto facilmente: perocchè nè il bene nè il male, nè la verità nè l’errore sono cose reali per lui: la scienza e la religione sono impotenti e vane; il mondo è vuoto, ed in esso esiste solamente la bellezza che riempie questo gran vuoto, e dà colore e moto alle apparenze che sono credute sostanze. Il sentimento non fa conoscere la verità, perchè è cieco e senza il lume della ragione; l’intelletto non sa ritrovarla, perchè ha corte l’ali, e dopo tanti secoli e tanti sforzi non l’ha raggiunta, nè la raggiungerà mai; la sola immaginazione sa cogliere i pochi fiori che sono nell’universo, e ne gode, perchè essi sono la sola verità che l’uomo può raggiungere, che è reale per lui, e non gli dà dolori, e non lo turba: tutto il resto è dolore ed errore. Con la immaginazione Luciano vede sì il contrasto che è nelle cose, ma solamente al di fuori, non penetra dentro, però non se ne commuove, nè si confonde e dispera; anzi tiene questo contrasto come un’apparenza, e vi scherza, e si piace a rappresentarlo come uno spettacolo di bellezza. Da questa libertà pienissima, e dall’amore che egli ha alla bellezza, nasce quella sua serenità, quel suo riso, quella sua spensierata lietezza che niente mai può turbare; e quella tanta cura e diligenza che egli pone nell’arte e nella forma. Per noi il contrasto è profondo, e chi non crede, sente l’amara disperazione nel cuore, e non ride: per lui è superficiale; e la bellezza lo concilia facilmente, e glielo rende piacevole. Per noi la bellezza è cosa fuggevole: per lui è il solo bene, il solo vero, la sola realtà che esista nel mondo, e cerca di goderne abbandonandosi tutto a lei, ed ha pietà di chi la sconosce e non la gode, e cerca il bene altrove. Il suo sapere è comune, non esce della vita; ma il buon senso gli fa scernere e dis-