Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/62

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54 intorno la vita e le opere di luciano.

natura del suo intelletto, ed il lungo abito della vita. Ogni dottrina filosofica vuol essere intesa tutta ed intera per conoscere la verità che essa contiene: le sentenze e le parole in ognuna hanno un senso particolare; e fuori di essa, intese volgarmente, non hanno senso e paiono strane e ridicole. Però una mente non atta ed usata a profonde meditazioni, a qualunque dottrina filosofica si volgerà, ne rimarrà sempre fuori, non giungerà mai alla verità che sta molto dentro, sarà colpita dall’apparente stranezza delle formole, e disprezzerà la scienza come cosa ridicola ed assurda. Luciano, facile, leggiero, voltabile e poeta aveva coltivata specialmente l’immaginazione, s’era educato e nutrito nelle splendidezze dei poeti e degli oratori, era il rovescio d’un intelletto filosofico. L’unica dottrina in cui egli avrebbe potuto adagiarsi e trovarla conveniente all’abito della sua vita ed alla professione di retore da lui esercitata, sarebbe stato lo scetticismo; ma lo scetticismo scientifico pareva superato dallo scetticismo pratico; e Luciano prima di attendere alla filosofia si trovava già più innanzi di questa dottrina. Egli è fuori della scienza, e però la deride: e deride ancora, e forse più amaramente, lo scetticismo scientifico,1 perchè questo non conservando nè distruggendo nè creando nulla, ma solamente dubitando, era oppostissimo all’arte essenzialmente creatrice, e però doveva spiacere a chi era nato artista. Quando dunque diciamo che Luciano fu scettico, non intendiamo di dire che ei fu filosofo scettico, ma vogliamo indicare a quale forma della scienza appartiene la sua opinione. Egli non dubita, ma sicuramente nega e distrugge tutto; non però si piace del vuoto nulla, ma come artista crea un altro mondo, nel quale pone a sommo bene non il piacere, come facevano

  1. Vedi nella Vendita quanto è maltrattato e disprezzato Pirrone.