Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 2.djvu/149

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il diredato. 141

somma diversamente nei diversi luoghi: così le malattie, secondo le persone che l’hanno, vengono su dove fiere e vigorose, dove leggiere. A tutto questo il padre passando sopra, e non volendo saperne boccicata, crede che tutte le pazzie sono simili in tutti i corpi, e che vogliono la stessa cura. Oltre a queste cose che sono si gravi, è facile ancora a intendere come i corpi delle donne sono diversi da quelli degli uomini, sia per qualità di malattie, sia per facilità o difficoltà di cura. Quelli degli uomini sono duri, nerboruti, esercitati a lavorìi, a movimenti, all’aria aperta: quei delle donne sono delicati, molli, cresciuti all’ombra, e bianchi per pochezza di sangue, mancanza di calore, sovrabbondanza d’umori: quindi più cagionevoli di quelli degli uomini, più esposti alle malattie, più ritrosi a medicare, ed inchinevoli specialmente alla pazzia; dappoichè essendo esse sensitive, voltabili, irritabili, ed avendo poca forza di corpo, facilmente cadono in questa malattia. Non è giusto adunque pretendere dai medici di curare allo stesso modo gli uni e gli altri, quando si sa che v’è gran differenza tra loro, e pel modo di vivere, e per le azioni e per le occupazioni diverse. Quando dici pazzia, aggiungi pazzia di donna; e non confondere tutte queste cose raccogliendole sotto la parola pazzia, credendo non vi sia altra parola; ma distinguile, come sono in natura, e considera ciò che si può fare in ciascuna. Noi altri, come dicevo nel principio di questo ragionamento, osserviamo innanzi tutto la natura del corpo dell’infermo, e la sua complessione; se è di temperamento caldo o freddo, se giovane o provetto, grande o piccolo, grasso o magro, e via discorrendo. E dopo che uno ha bene osservato tutte queste cose può meritar fede quando ei pronostica, e o sfida, o promette la sanità. Inoltre la pazzia è di mille specie, ha moltissime cagioni, ed anche nomi diversi. Non è lo stesso delirare e vaneggiare, e furiare, e impazzire, ma queste sono parole indicanti il maggior o minor grado della malattia. Le cagioni poi altre sono negli uomini, altre nelle donne: tra gli uomini quelle dei giovani sono altre da quelle dei vecchi: così per esempio nei giovani spesso è una soverchianza di vita: nei vecchi una calunnia inaspettata, una strana collera che si rovescia spesso su i familiari, da prima sconturba l’intendi-