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260 | le immagini. |
valentissimi fra tutti i ritrattisti, perchè dipingevano anche con amore. Quell’Aspasia di Mileto, che fu amica dell’Olimpio,1 anch’egli mirabilissimo, poniamo a perfetto modello di senno; e quanta perizia, quanto acume nelle faccende politiche, ed accorgimento, e sagacità ella aveva, tutto va copiato esattamente nella nostra dipintura: se non che quella immagine era dipinta sopra una tavoletta, e questa è di grandezza colossale.
Licino. Come dici questo?
Polistrato. Perchè, o Licino, io dico che queste immagini sono simili sì, eguali no; come non è eguale, anzi neppur s’avvicina, la repubblica ateniese d’allora al presente impero romano. Onde benché per simiglianza questa è la stessa di quella, per grandezza è molto maggiore, perchè è dipinta sovra una larghissima tavola. Il secondo ed il terzo modello sieno Teano, e la poetessa di Lesbo, ed oltre a queste Diotima. L’alta intelligenza le dia Teano, Saffo lo squisito gusto, e Diotima non pure le dia la scienza, che in lei ammirò Socrate,2 ma la prudenza ancora ed il consiglio. E così fatta, o Licino, riponiamo quest’altra immagine.
Licino. Sì, Polistrato; ed ella è mirabile. Dipingi le altre.
Polistrato. Dipingerò quella3 della sua bontà ed umanità, la quale faccia vedere l’indole sua dolce e pietosa dei miseri. Rassomigli ella adunque a quella Teano che fu moglie di Antenore, e ad Arete, e alla costei figliuola Nausicaa, e a quante donne in alto stato usarono saggiamente della fortuna. Dopo di questa si dipinga l’immagine della sua modestia, e dell’amore che porta al suo compagno, e sia simile alla figliuola d’Icario, a Penelope modesta e saggia, dipinta da Omero; o alla moglie di Abradate, che ebbe lo stesso nome, e cui testé ho ricordato.
Licino. E quest’altra è bellissima, o Licino. Forse già
- ↑ Pericle fu detto Olimpio per la sua eloquenza.
- ↑ Socrate imparò da Diotima la scienza d’amore. Platone nel Simposio.
- ↑ Credo che debba dir τὴν, e non τὰς quella, non quelle.
un libro intorno ad Aspasia. Si dice ancora che egli diede per suoi i dialoghi di Socrate: e pare che qui Luciano lo creda anch’egli. Vedi il 'Parassito.