Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 2.djvu/280

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272 sopra le imagini.

dio. E più appresso lo dice simile all’omicida Marte, ed assomiglia altri ad altri dei: il frigio Priamo ha l’aspetto d’un dio; pari ad un dio è il Pelide. Ma ritorniamo agli esempi femminili, ed eccoti che egli dice:

       Somigliante a Diana, o all’aurea Venere.

e

       Quale Diana va pei monti.

E non pure gli uomini ei paragona agli Dei, ma anche la chioma di Euforbo, benchè lorda di sangue, paragonò a quella delle Grazie. Insomma questi esempi sono tanti che non c’è parte di quel poema che non sia ornata di similitudini agli Dei: onde bisogna cancellarli tutti, o concedere anche a me di potere lo stesso. E tanto non c’è peccato in queste immagini e similitudini che Omero, lodando le stesse dee, non dubitò di usare di paragoni bassi. Paragonò gli occhi di Giunone a quelli del bove. Un altro poeta disse che Venere ha le palpebre screziate di color di viola. E la ditirosata chi non la conosce, anche essendo poco pratico d’Omero? Eppure non è gran cosa se si dice che uno all’aspetto rassomiglia ad un dio; ma quantici sono che hanno i nomi stessi degl’iddii, e chiamansi e Dionisii, ed Efestioni, e Zenoni, e Posidonii, ed Ermeti?1 Ci fu una donna detta Latona, moglie di Evagora re di Cipro; e pur la dea non se ne sdegnò, e avria potuto trasmutarla in sasso, come Niobe. Non parlo poi degli Egiziani che sono timoratissimi, e fanno un abuso de’ nomi degli dei, e danno a quasi tutte le cose loro nomi celesti. Onde lascia stare tanto scandalo per questa lode: se nello scritto è qualche peccato contro la divinità, tu non ci hai colpa affatto, salvo se non ti credi in colpa per averlo udito; gli Dei castighino me, come prima di me castigarono Omero e gli altri poeti. Ma essi non hanno ancora castigato il principe de’ filosofi che dice l’uomo essere immagine di Dio. Avrei molte altre cose a dirti, ma finisco per cagione di questo Polistrato, acciocchè possa ricordarsi di quelle che ho dette.

Polistrato. Non so se posso, o Licino, che hai parlato a

  1. Da Bacco, Vulcano, Giove, Nettuno, Mercurio.