Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/33

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che vi fono fiate fatte ; e fperiate che poiché le cofe fono pò- fate, e che Ja fortuna di colloro fupera ogni fantafia e difcorfo , di non avere a Ilare fempre in terra , e che poi fiate libero da tutti i confini . Se io avrò a Ilare qui , che non lo fo , voglio venghiate a flarvi qua a piacere quel tempo vorrete . Scriverovvi quando avrò l'animo pofato fé ci avrò a ftare, di che dubito, perchè credo faranno uomini di altra qualità che non fono io, che ci vorranno ilare, e io avrò pazienza. Valete. Adì 15. Marzo 15 iz. -

France/co Vettori Oratore a Roma ,

V.

AL MACHIAVELLI.

M

.1 deflai quella mattina a buon ora, e Cubito cominciai a penfare che quattro fiorini erano {lati podi d'arbitrio (1) a noi fratelli , e quattro altri a Bernardo noflro erano troppi , mafiìme confiderete le altre porte di maggiori ricchezze quanto fieno balìe , ed efaminando lo flato mio reflo in quella cola confufo . Non fo traffico di ragione alcuna, non ho tanta entrata che appena polla vivere , ho figliuole femmine che vogliono dote , nello flato non mi fono efercitato m modo ne abbia tratto , non moflro né nel veflire né in altre cofe apparenti fontuofità, ma più preflo mefchinità, non fi può dire ancora che io fia flretto in modo che per quefla via polla congregare danari , perchè fé ho a pagare uno, non voglio mi abbia a domandare il pagamento, fé com- pro cofa alcuna , fempre la compro più degli altri. Potrebbemi efTer detto che 1* hanno pollo in fuH'-opinione che Bernardo fia ricco , e fenza figliuoli , e in fulle faccende veggono fare a' miei

fra-

(1) Specie di gravezza importagli in Firenze .